
L’appennino che suonava
21.15 | Pineta di Casina
Regia di Alessandro Scillitani. Genere Documentario – Italia, 2019. Durata: 65′.
Viaggio ideale nei luoghi dell’Appennino reggiano in cui vissero e operarono i suonatori popolari tra fine ‘800 e metà degli anni ’70 del 900. Viene tracciato il profilo di un periodo in cui la musica era al centro della vita della comunità e le danze antiche erano ancora presenti. il documentario è basato sugli studi del ricercatore ed etnomusicologo Bruno Grulli, che verso la fine degli anni Settanta ha condotto una ricerca dedicata proprio ai canti e ai balli delle nostre montagne. Un progetto mirato a studiare e salvaguardare le diverse forme musicali dell’Appennino, parte integrante di un patrimonio in via d’estinzione. Quando il tempo scorreva più lentamente e danze come la furlana, le gighe e il ballo saltato erano il fulcro della vita della comunità. Sonorità che sono state registrate all’epoca della ricerca, recuperate e riportate in vita al giorno d’oggi: Emanuele Reverberi, Paolo Simonazzi, Filippo Chieli, Remo Monti e Riccardo Varini hanno imbracciato gli strumenti per reinterpretare quelle musiche di antica tradizione, contribuendo così a conservarle e riattualizzarle.
Una colonna sonora che, insieme alle immagini e al racconto dei testimoni, va a comporre un percorso tra il presente e il passato, attraversando case, piazze e osterie di una volta. Borghi come Vetto, Vercallo, Cerreto, Scalucchia, Casina, Migliara sono alcuni dei luoghi esplorati dalla macchina da presa. Luoghi in cui il tempo sembra essersi fermato e dove si respira un’atmosfera di convivialità.
La serata vedrà la presenza del regista Alessandro Scillitani.
Al termine della proiezione il polistrumentista Paolo Simonazzi, e i violinisti Emanuele Reverberi e Filippo Chieli eseguiranno eccezionalmente dal vivo le musiche del film concludendo nel migliore dei modi una serata del tutto speciale.