
#8. La processionaria 1
In queste settimane iniziano a scendere dai pini le processionarie. Si tratta di un lepidottero, nome scientifico Thaumetopoea pityocampa, che, come molti sapranno, nei suoi rapporti con la vita delle piante e degli animali crea qualche preoccupazione.
La presenza dei nidi sericei sulle cime dei pini, a noi amanti della natura e delle passeggiate in Pineta, già da qualche tempo crea allerta. Innanzi tutto perché le larve, nate in autunno, svernano in queste specie di bozzoli lanuginosi e si cibano, sempre più voraci, degli aghi di pino, rischiando di causarne la precoce fine. Ma soprattutto perché la peluria che circonda il corpo delle larve provoca grave irritazione a contatto con la pelle degli animali a sangue caldo, uomo compreso (come anche la lanugine dei nidi). Per cui attenzione a non toccarle o farle toccare!
Del resto le lunghe file indiane di “bruchi” che scendono dai tronchi e gironzolano per la Pineta hanno qualcosa di sinistro. Così come non è piacevole la poltiglia gialla che schizza fuori quando le larve vengono schiacciate sotto i piedi o con un bastone.
Sicuramente più innocue, se riuscirete a distinguerle, sembreranno le farfalline notturne che appariranno prima dell’estate dalle crisalidi formatisi con l’interramento delle larve. Ma saranno poi queste farfalline a deporre centinaia di uova che genereranno le nuove larve l’autunno successivo, appariranno piccole piccole e poi sempre più grandi, sverneranno nei nidi e scenderanno di nuovo ai primi caldi.
E’ un ciclo naturale, anche se sicuramente i climi invernali sempre più caldi hanno favorito la diffusione di questi insetti, che soffrono particolarmente il freddo. Con inverni lunghi e rigidi e con molta neve probabilmente la loro presenza andrebbe a scemare. Ora, per quelle poche settimane in cui la presenza sarà numerosa, perché rapidamente le larve, come detto, si interreranno, dobbiamo abituarci a convivere con loro e mettere in pratica tutta una serie di accorgimenti per limitarne i danni, a noi, ai nostri animali e ai nostri pini.
Di questo ne parleremo in una prossima puntata.